Il
web mi riserva sempre delle sorprese, e le mie frequenti scorribande su
youtube ogni volta si rivelano ampiamente fruttuose.
Così, stante il fatto che nel pubblicare musica non seguo un ordine cronologico, ma
quello dell'umore, del tempo, della passione per tanti brani compresi
quelli che cerco di suonicchiare, oggi mi ritrovo con vari pezzi di autori diversi - come dico spesso - in gioiosa lista d'attesa.
Da Bach a Rachmaninov, da Vivaldi a Mozart e - perchè no? - ancora a Scarlatti, la provvista che mi attende è molto nutrita.
Bene.
Complice il ritorno di un sole già primaverile dopo le piogge
torrenziali dei giorni scorsi, oggi ho voglia di leggerezza. Così nella
mia riserva di pezzi ho scelto un bel Divertimento di Mozart.
Sul significato di questo termine in ambito musicale credo di aver già fatto qualche cenno altrove.
Si tratta di un genere molto in voga nel Settecento, composto da una
sequenza di movimenti diversi, spesso scritti per celebrare svariate
ricorrenze, talora eseguiti all'aperto o durante un banchetto e
improntati quindi a un clima di festosa leggerezza.
Una parola interessante divertimento, non solo nel suo significato di svago e distrazione, ma soprattutto per la sua etimologia che - dal latino divertere o devertere - indica un volgersi altrove, cambiando direzione o argomento o atmosfera o tono. E mi sembra proprio adatta a definire la successione di movimenti - tra loro, appunto, diversi - che compongono questo genere musicale come Allegro, Andante, Adagio, Minuetto, Trio, Rondò, Presto, solo per citarne alcuni.
Quando ancora andavo a scuola ma ero già - diciamo così - dall'altra parte della barricata, ogni tanto ai
miei alunni che si lamentavano di una mattinata pesante dicevo che
passare da una lezione di italiano a una di matematica, poi a scienze, a
chimica o inglese, non era altro che...divertimento! Esattamente quel de-vertere, che distoglie l'attenzione da un argomento volgendo la mente ad altro oggetto, come recita nientemeno che la Treccani!
A dire il vero, qualcuno di loro mi guardava male...e per certi aspetti lo posso capire. Però sapevano che il mio era un modo di alleggerire la lezione col sorriso, anche se quella che poteva sembrare una battuta in realtà non lo era.
Bene. Chiedo scusa per la diversione e torno subito al brano che è lo splendido "Allegro di molto" dal "Divertimento per archi n.2 in Si bemolle Maggiore K.137" di un Mozart appena sedicenne.
Il brano esordisce fondendo una vivacità spumeggiante a quella gioiosa e giocosa freschezza trasfusa dal compositore nelle prime sinfonie che aveva iniziato a scrivere a otto anni!!!
Certo, questo è un pezzo d'intrattenimento dalla vena un po' salottiera e non vi possiamo cercare lo spessore drammatico o l'intensità di altre
successive creazioni. Tuttavia, quando si parla di un genio come Mozart,
per quanto nel suo itinerario musicale si possano ravvisare le fasi di
un cammino verso la maturità artistica, mi sembra sempre difficile
classificare i brani giovanili come frutto di un'ispirazione ancora
acerba. Ci sono pezzi scritti dal musicista appena diciannovenne che possono essere considerati veri e propri capolavori: basti pensare, solo per fare qualche esempio, ai Concerti per violino K.218 e K.219!
A volte la giovinezza, con le sue speranze e il suo sguardo rivolto al futuro, offre ventate di leggerezza e cristalline trasparenze di straordinario splendore e, se pure nel trascorrere del tempo l'ispirazione si approfondisce, queste restano come una sorta di luminoso prodigio.
Buon ascolto!
(La foto è presa dal web)